Nostalgia Shuttle

Buonasera cari lettori,
Come state? Dopo tutto il tempo passato senza scrivere i miei articoli, vorrei ora ritornare su questa mia passione. A dire la verità non mi è mai passata. Il tempo e gli impegni rappresentano la difficoltà più grande. Oggi sono tornato a scrivere e voglio condividere con voi un sentimento comune sicuramente agli appassionati, ma anche a coloro che hanno visti solo poche immagini di questo capolavoro di Ingegneria Aerospaziale.

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Chiaramente, come si può dedurre dal titolo, sto parlando dello Space Shuttle e più in particolare della nostalgia delle missioni/immagini di quello incredibile velivolo.
Personalmente mi manca molto svegliarmi nel bel mezzo della notte per seguire i suoi lanci, i quali provocano delle emozioni di smisurata grandezza miste tra eccitazione, tensione e paura.

Ma andiamo per ordine, cosa è lo Space Shuttle?
Questa è una navetta spaziale riutilizzabile, venne costruita e progettata la Nasa la quale voleva creare un velivolo che facesse risparmiare economicamente e fosse abile nel fare viaggi di circa 2/3 settimane ad un’altezza tra i 180 e i 645 km dal suolo terrestre. Inoltre vi era la necessità di portare diverse strutture di grandi dimensioni utili nello spazio. Questo può portare fino a 7/8 astronauti e contiene una parte dedicata al trasporto di strutture aerospaziali. Lo Shuttle atterra come un aereo normale su una pista, compiendo diverse manovre in alta quota per rallentare la sua velocità.

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Detto questo, vediamo qualche dato sulla sua intensa carriera.
Primo volo orbitale: 12 Aprile 1981
Ultimo Volo effettuato: 21 Luglio 2011
Navette Costruite: Challenger, Columbia, Discovery, Endeavour, Atlantis, Enterprise
Lanci Totali: 135
Lanci Falliti: 2 (Sts 41-G/Sts-107)

Come in molti sanno, lo Space Shuttle ha svolto un ruolo fondamentale per il trasporto e la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il programma venne ritirato nel 2011 per lasciare spazio a una ricerca di soluzioni più economiche, tecnologicamente più avanzate e più sicure.

Mi ha sempre emozionato vedere un razzo che raggiunge velocità (in orbita) di 28000 Km/h e atterra poi come un aereo. Sono meravigliose le immagini di questo immenso uccello bianco che ha spiccato il volo nei cieli della Florida per 135 volte.
Lo Space Shuttle non solo è frutto della potenzialità della mente umana e di calcoli matematici, ma è un capolavoro artistico in movimento. In ogni sua fase è maestoso ed è tanto pensante quanto complicato. Stiamo parlando di una navetta che deve garantire la vita a otto persone, a velocità di 28000 km/h, in un posto dove l’uomo non può avere vita.

Personalmente oltre a questi aspetti, una delle fasi di volo che mi ha sempre donato grandi emozioni è il decollo.
Aldilà di tutti i parametri necessari per far decollare uno Shuttle, i quali sono molto rigidi, vi sono una serie di fasi tecniche molto interessanti che magari avrò modo di raccontare in un articolo più tecnico.
Vedere però i due razzi ausiliari accendersi in una vera e propria bomba controllata e scagliare lo Shuttle, che si mostra maestoso, nell’infinità dell’universo lascia la pelle d’oca. Infatti quando lo Space Shuttle decolla arriva a creare una spinta di circa 3500 tonnellate. Si innesca quindi una vera e propria esplosione controllata nel quale l’equipaggio pone la sua fiducia e risulta impotente di fronte a questa incredibile forza. In questi momenti la tensione degli astronauti è a livelli altissimi.

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Interessante è anche la fase del rendez-vous. Questa manovra veniva compiuta quando lo shuttle, vicino alla Stazione Spaziale Internazionale, copriva un giro di 360 gradi in volo nello spazio su se stesso per fare notare eventuali danni allo scudo termico agli astronauti sulla ISS. Qui si potevano capire le caratteristiche pratiche ed estetiche di quel capolavoro.

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Sicuramente le tecnologie avanzano quindi il programma dello Space Shuttle ha dovuto andare in pensione. Inoltre non rappresentava più la soluzione più economica per il programma spaziale americano.
Nuove interessanti tecnologie aerospaziali sono state create e verranno designate per compiere diversi lavori.
Dobbiamo però guardare a questo programma con un senso di nostalgia poiché ci ha regalato missioni indimenticabili che hanno costituito un’era. Tutti gli astronauti si sono emozionati a volare con questa splendida creazione.

“L’universo è lassù, è infinito. Quando i razzi dello Shuttle si accendono, bastano 8 minuti per essere proiettati nell’ignoto; 8 minuti, 480 secondi, per raggiungere un posto in cui l’uomo non può vivere, se non per tecnologie create da lui stesso. 8 minuti che ti fanno passare da 0 Km/h a 27000 Km/h; sono 8 minuti in cui un astronauta si deve affidare ad una bomba che porta la più artistica delle tecnologie aerospaziali in un posto dove non c’è ossigeno; sono pochi minuti, e ti ritrovi a non sentire la forza di gravità; sono 8 minuti in cui lo Shuttle dispiega il volo, prostrandosi maestoso nel nero infinito, sicuro di se stesso, senza paura; sono ancora meno di 8, i minuti che lo Shuttle impiega per rompere drasticamente la barriera del suono, acquistando fascino e voglia di raggiungere l’obiettivo. Sono dunque 8 i minuti che servono per realizzare che lo Space Shuttle non è una macchina, ma è un capolavoro che possiede un cuore e tanto, ma tanto, fascino. In quei 480 secondi, ha realizzato il sogno di moltissimi astronauti. La tecnologia è però un continuo avanzare e quindi possiamo solo guardare avanti, consapevoli di ciò che siamo stati in grado di fare nel passato, grazie Shuttle!”

Concludo così questo articolo sperando che susciti sentimento e domande a tutti voi lettori.
Vi voglio ringraziare per la vostra attenzione, spero di vedere tanti commenti interessanti da parte di tutti,

Un saluto

 

8 Comments

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  1. Ciao Paolo , mi sono mancati i tuoi articoli ! ma ecco finalmente .
    spero ora continui .
    Sicuramente erano 8 minuti fantastici ! e sempre nei miei ricordi .
    Ciao da Roberto IV3CYF .

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  2. Bentornato Paolo.
    Mi regali sempre delle bellissime emozioni ed immagini attraverso i tuoi racconti. Non perdere mai la passione per ciò che ami.
    Paola ( mamy Giuly)

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  3. Claudio Giuliani 29 novembre 2015 — 22:33

    Grazie Paolo, continua così, e spero che tu possa realizzare quello che ti appassiona. Sono sicuro che con la tua determinazione puoi arrivare molto lontano. Sono fiero di te.

    Un abbraccio, Claudio

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  4. Carissimo amico Paolo, sono felice di aver incontrato una persona così giovane e d appassionata dello spazio e quindi delle relative attività e mi complimento con te,augurandoti tanti successi nella vita.Io sono un anziano radioamatore,nominativo I7PQD op.Michele, attuale qth Maglie (Salento),età 75 anni. Le comunicazioni radio extraterrestri mi hanno sempre affascinato e ,arrangiandomi con le attrezzature che già avevo,sono riuscito molte volte a parlare in diretta con gli astronauti della ISS,a ricevere immagini SSTV e messaggi packet. Emozioni che ho trasmetto ai nipoti ,portandoli in aperta campagna,all’imbrunire,per osservare ad occhio nudo la ISS quando erano appena iniziati i montaggi dei vari moduli…e poi ,gli interessantissimi reports della bravissima giornalsita scientifica Claudia Di Girogio ,che ha assistito a vari lanci dello shuttle ,trasmettendoci indescribili emozioni..mi manca tantissimo oggi….Con la messa fuori servizio degli shuttles ,è andata via un po’ della nostra storia di appossionati di spazio,ma la ricerca deve continuare per il futuro della nostra umanità..73′

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    • Buongiorno Michele! Sono molto felice di leggere queste parole e sono contento che questo articolo le sia piaciuto. Io sono astrofilo ma ho anche amici radioamatori. Questa è tutta una passione da vivere e condividere. È una passione che regala molte passioni. Sono fiducioso inoltre che nel futuro ci saranno altre interessanti sfide astronautiche da affrontare. La ringrazio ancora sperando di donare ancora altri articoli che le possano piacere

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